La caffettiera, nota per la preparazione del caffè, è uno strumento che bene o male quasi tutti possediamo nelle nostre cucine. Per la riuscita di un buon caffè, è fondamentale averne una di discreta fattura e che sia in grado di resistere nel tempo ad un’usura costante, così da non intaccare il gusto e l’aroma sprigionato dalla miscela finita e pronta da bere.
Caffettiera? Quante ne conosciamo?
Come spesso accade, quando un prodotto ha successo, si evidenzia uno sviluppo sul mercato pari all’aumento del consumo da parte degli acquirenti. In parole povere, più qualcosa si afferma, più è probabile che col tempo ne vengano progettate varianti in grado di accontentare una fetta sempre più variegata e ampia di possibili consumatori con rispettive richieste ben specifiche. Così come per una varietà innumerevole di prodotti, vale esattamente per le caffettiere. A questo punto la domanda sorge spontanea, quanti e quali tipi di caffettiere esistono? Ecco un breve elenco indicativo:
- Caffettiera Moka.
- Caffettiera a Stantuffo.
- Caffettiera professionale per caffè espresso (le note macchine presenti nei Bar)
- Caffettiera Napoletana.
- Caffettiera a Filtro.
Ogni tipologia presenta delle caratteristiche proprie sia in termini di preparazione, che in quelli di resa finale della miscela. Questo fa sì che a seconda del proprio gusto, non solo è buona norma scegliere con cura il caffè in base a determinate esigenze, ma anche e soprattutto per quello che ne concerne alla scelta principale dello strumento, ovvero la caffettiera.
Ogni caffettiera richiede cura.
Data la diversità di fattezze e caratteristiche, tutte le tipologie di caffettiere necessitano comunque di relativi accorgimenti per il loro corretto funzionamento nel tempo. Questo è un fattore da non trascurare in quanto spesso, una cattiva manutenzione o la negligenza nel prestare attenzione alla giusta modalità di utilizzo, rischia di far incappare in fastidiosi malfunzionamenti che ne minacciano la normale operosità. Se non prestiamo attenzione, quindi, l’ipotesi di una rottura è sempre dietro l’angolo!
Un esempio di malfunzionamento comune: il fischio. Tutta questione di valvole.
Vi è mai capitato? Ebbene non è insolito riscontrare questo piccolo malfunzionamento. Tuttavia, prima di capirne il possibile motivo, è necessario prendere in esempio la tipologia di caffettiera più usata in commercio, ovvero la Moka, e riassumere brevemente il suo funzionamento. Questo ci consentirà, una volta compreso il meccanismo, di spiegarne successivamente il problema citato in precedenza.
Perché succede? Scopriamo prima il funzionamento della caffettiera.
Abbiamo detto che per capire il problema andrebbe prima capito come l’oggetto in questione funzioni nell’insieme. Non dilungandoci troppo e giusto per avere un’idea chiara, la caffettiera Moka per intenderci, è composta da cinque elementi differenti:
- La caldaia.
- Un filtro a imbuto traforato.
- Una guarnizione in gomma.
- Una piastrina.
- Il bricco.
Una volta chiarita la sua struttura passiamo allo step successivo, come funziona? Per prima cosa, se vogliamo avviare la preparazione del caffè, è necessario riempire la caldaia d’acqua. Di norma c’è un sistema di riferimento ben preciso che aiuta a regolarsi su quanta acqua mettere. Basta non andare oltre la valvola di sfogo posta su uno dei lati della caffettiera. Accertati di aver rispettato questo accorgimento, siamo pronti per inserire il piccolo imbuto con il relativo caffè. Anche in questo caso è bene non eccedere in quantità. Sarà sufficiente riempirlo poco più dell’orlo e saremo pronti ad avvitare il bricco come step conclusivo. Ecco che qui comincia la vera e propria preparazione del caffè.
La fisica ci spiega tutto.
Analizzando dal punto di vista tecnico quello che abbiamo appena spiegato, saremo in grado di capire il motivo del fastidioso fischio di cui parlavamo in precedenza. Andando con ordine, per prima cosa dobbiamo sapere che tutto ha inizio con il riscaldamento dell’acqua all’interno della caldaia. La conseguenza a ciò, provocherà immancabilmente un costante aumento di pressione che come ulteriore reazione, farà sì che il vapore si espanda. Successivamente, acqua e vapore si uniranno in direzione dell’unica via d’uscita. A questo punto il caffè, precedentemente posto sul filtro, reagirà all’acqua e si mischierà ad essa fuoriuscendo dopo il filtraggio di detriti.
Quindi il fischio?
Ebbene ora che abbiamo chiaro il meccanismo, possiamo ipotizzare il motivo del malfunzionamento citato. L’elemento imputato che può far scaturire il fischio della caffettiera, è sicuramente la valvola di sicurezza. La sua funzione principale consiste nel prevenire la pressione eccessiva all’interno della caldaia. Quando si pecca di manutenzione, i rischi possono essere diversi e questo è proprio uno dei tanti. Una valvola otturata o comunque non in condizioni ottimali può provocare il famigerato fischio che è sintomo indiscusso di un malfunzionamento della caffettiera. In questo caso sarà opportuno correre ai ripari, così da non rischiare problematiche irreversibili e pericolose.
Come risolvere?
Se le condizioni della valvola non si presentano particolarmente critiche, basterà una pulizia accurata così da eliminare possibili sporcizie e depositi. Se il problema continua a presentarsi malgrado un’attenta pulizia, sarà necessario smontare la valvola e reperirne una in sostituzione a quella vecchia.